venerdì 30 marzo 2012

UN CALCIO ALL'UKRAINA


SCUSATE SE TORNO SULLA VICENDA
DELLO STERMINIO DEI CANI IN UKRAINA ...
MA L'EMERGENZA RIMANE...
SCRIVETE QUI :

CON QUESTO TESTO O SIMILE :

Massacro cani in Ucraina
Illustre Signor Ministro,
con la presente sono a chiedere alla S.V.
di esaminare l'interrogazione urgente 4/14663
presentata dall'on. Franco Frattini in data 30/01/2012,
e rispondere con l'urgenza che il tema richiede.

Con osservanza,
firma.....................città..........................

NON TIRIAMOCI INDIETRO QUANDO E'
IL MOMENTO DI DIRE QUALCOSA,
PERCHE' IL SILENZIO E' "COMPLICE"



mercoledì 28 marzo 2012

L'ANORESSIA E' UNA BRUTTA MALATTIA !!!

LA DONNA MAGRA

PIACE ALL'UOMO

SENZA... DENTI !!!

venerdì 23 marzo 2012

MA QUALE ARTICOLO 18 ???




CERTO CHE DI BUFALE PER "DISTRARCI"
CE NE RACCONTANO A MANETTA...
COME SE FOSSE L'ART. 18 IL PROBLEMA DELLE
AZIENDE... E NON GLI IMPRENDITORI STOLTI,
SCHIAVI DELLA MAFIA E SERVI DELLE BANCHE...
CAPACI SOLO DI GRANDI FALLIMENTI GRATIS !!!

NOI CI PREOCCUPIAMO DELL'EVANESCENTE
ARTICOLO 18 MENTRE "LOR SIGNORI"
INTANTO PER IL PROSSIMO ANNO
STANNO PREPARANDO UN NUOVO
AUMENTO DELL'ETA' PENSIONABILE
COSA VI CREDETE... SVEGLIA GENTE !


martedì 20 marzo 2012

ECCO I CACCIATORI AL POTERE


GEAPRESS – Flavio Tosi, Sindaco di Verona e
Presidente di Federcaccia Veneto ha ferito,
con dei pallini di rimbalzo un cacciatore.

“L’incidente” è avvenuto in provincia di Udine, ma quello

che colpisce di più è che Tosi dovrebbe dare il buon esempio,

sia come sindaco che come presidente della maggiore associazione

di rappresentanza dei cacciatori veneti, e non rendersi causa

di incidenti, seppur involontari…

purtroppo inoltre con una delibera, la giunta

di Verona ha impedito l’affissione dei seguenti

manifesti contro la caccia :



Era troppo truce… (il che detto da uno che queste atrocità

le commette personalmente, stupisce assai!)

Ma non finisce qui, infatti i manifesti sono stati

ri-proposti “edulcorati” con delle mascherature :



nonostante ciò la mannaia “integralista” si è
nuovamente abbattuta... vietati pure questi !!!

Il provvedimento ricorda un poco il peccato di idolatria,

tant’è che la nuova motivazione è ora quella che

saranno accettati solo manifesti riportanti scritte

e non immagini.Come nella molto più prestigiosa

arte islamica, che nulla (pare) ha a che fare

con la cultura padana e dei cacciatori…


martedì 13 marzo 2012

TRADIRE E' DIVENTATO UN DIVERTIMENTO ?















Da tempo c’è un proliferare di pubblicità esplicitamente sessuale.

Spot a siti o altro che procurano incontri sessuali. Apro l’e-mail e

sulla sinistra lampeggia una scritta “tradire non è più un peccato”.

Il principale messaggio che si fa passare è quello della leggerezza

e della felicità. (peccato che invece persino i buddisti che credono

nella reincarnazione disapprovino il tradimento!) Pare inoltre che

tutta questa gente in cerca di una botta e via sia sempre discreta,

spiritosa, interessante, raffinata, ironica, leggera, non mischia queste

“avventure” con la vita quotidiana, si concede tutto ciò con un sorriso,

come un regalo che si merita, non ha pretese nè domande ingombranti.

E fin qui, vabbè, poco interessante. E’ interessante invece notare che

questo decalogo è indirizzato più in specifico alle donne: sono loro

che devono imparare a comportarsi bene rispetto all’uomo che ha scelto

di concedersi un così salutare diversivo per rilassarsi un po’. A quanto

pare, queste menti evolute e libere, spingono a pensare al tradimento

come un’oasi di piacere e libertà. Io non avevo mai notato pubblicità

così frequenti e disseminate ovunque, ora che lo noto sprofondo in uno

squallore che intristisce. Tradire sarebbe un oasi di relax e divertimento

con discrezione e consapevolezza, questo è il messaggio che sta dietro

a queste pubblicità. Nessuno che dica che chi tradisce il proprio partner

non solo non lo ama, ma non lo merita nemmeno… un vero e profondo

amore per essere tale non deve comprendere alcun tipo di tradimento!!

martedì 6 marzo 2012

SOPRAVVIVERE SEMPRE PEGGIO !

Gli italiani si ammalano sempre prima e vanno in pensione sempre dopo. Dal luogo di lavoro si finisce direttamente in una stanza di ospedale o in ospizio, se non si muore prima. Stiamo diventando una nazione di vecchi malati. L'aspettativa di una vita sana in Italia negli ultimi anni si è dimezzata. In Italia si vive sempre di più, ma sempre peggio.


















Ci stanno dicendo che la salute degli italiani migliora di anno in anno in termini di aspettativa di vita complessiva. In effetti la statistica ufficiale dell’Eurostat dice che le donne italiane a 65 anni hanno ben 22 anni di aspettativa da vita. Il dato è in aumento, quindi una donna di 65 anni nel 2008 può attendersi di raggiungere gli 87 anni: una bellissima notizia che viene usata anche per calcolare le pensioni, per motivare il fatto che se si vive di più, bisogna lavorare di più.

Quello che ho scoperto è l’altra statistica fatta dall’Eurostat che dice una cosa complementare. Parla di qualità della vita, non tanto di quantità, ma di qualità. L’Italia era in posizioni perfette, magnifiche fino al 2003. Dal 2004 ha cominciato a scendere ed è crollata sotto i livelli medi nel 2008. Questo dato significa che nel 2003 una donna italiana di 65 anni aveva circa 13/14 anni di aspettativa di vita sana di fronte. Nel 2008 da 14 si è passati a 7. C’è stato un dimezzamento dell’aspettativa di vita sana.

Questa è una statistica, possiamo utilizzarla per difenderci. Esiste una tendenza di far credere che la salute che stiamo perdendo sia legata soltanto ai nostri problemi familiari, alla nostra genetica, all’ereditarietà. In realtà il problema vero è che c’è un problema sociale, non legato alla ereditarietà, ma causato dallo stile di vita, dalla qualità della vita che sta crollando in Italia in modo progressivo.
Aumentare la quantità di vita è importante, ma non anticipare la malattia è altrettanto importante. In Italia per ogni mese di vita in più che “guadagniamo” di anno in anno, ne perdiamo 10 in termini di salute, anticipando la nostra malattia di 10 mesi per ogni mese. A conti fatti, ogni anno guadagniamo 3 mesi ma ne perdiamo 30 in termini di salute. Questo è un dato estremamente drammatico, deve essere messo tra le priorità, all’ordine del giorno delle scelte sanitarie e politiche della nostra Nazione!"

Valerio Gennaro, oncologo ed epidemiologo.